Italo "Lilli" Greco - Biografia

Dopo essersi diplomato in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma con il maestro Rodolfo Caporali, inizia la carriera concertistica che abbandona nel 1957, quando viene assunto dalla RCA Italiana come assistente musicale, attività a cui presto affiancherà quella di produttore discografico.
Negli anni sessanta lavora con tutti i nomi più prestigiosi di questa casa discografica: per citarne alcuni, ricordiamo Jimmy Fontana, Sergio Endrigo, Gianni Morandi, Rita Pavone, Edoardo Vianello, Patty Pravo, Gabriella Ferri; in alcune occasioni si dedica anche alla composizione.
Negli anni settanta fonda insieme a Paolo Dossena la Delta, casa discografica con la quale scopre e lancia Riccardo Cocciante; la Delta lavora anche come casa di produzione, e in questa veste collabora con la RCA Italiana e le altre etichette satelliti come la IT, producendo i dischi di molti cantautori come Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Paolo Conte (è proprio Greco che convince quest'ultimo a cantare, oltre che a scrivere canzoni per se stesso).
Negli anni ottanta si dedica alla composizione di colonne sonore, diventando consulente musicale per Lina Wertmuller e autore della maggior parte delle colonne sonore dei suoi film.
Ha a che fare anche con altri musicisti quali Gaio Chiocchio, gli Avion Travel, Marcello Murru, Roberto Sironi.
È lui che ha l'idea di portare Ennio Morricone alla musica dal vivo con dei veri e propri concerti, tanto che nelle prime registrazioni "live" ne cura la direzione artistica.
Nel 2007 Maurizio Becker pubblica per la Coniglio editore un libro intervista a Lilli Greco, intitolato C'era una volta la RCA. Conversazioni con Lilli Greco, che l'anno successivo vince il Premio Siae come miglior libro di saggistica sulla musica italiana.
Nel 2009 produce, insieme a Pietro Paluello per l'etichetta "PESI&MISURE", il disco dei due solisti di Ennio Morricone, Gilda Buttà e Luca Pincini intitolato "TwoSkies" con musiche di Rachmaninov, Gershwin e la preziosa collaborazione di Gianni Ferrio.
Collabora con la rivista Musica leggera.


Lucio Gregoretti - Biografia

Lucio Gregoretti ha studiato al Conservatorio Santa Cecilia diplomandosi in composizione con Mauro Bortolotti. Ha inoltre seguito seminari di composizione con Sylvano Bussotti e Ennio Morricone e ha studiato direzione d'orchestra con Franco Ferrara e Giampiero Taverna. Ha ottenuto borse di studio e residenze da varie istituzioni, tra cui "Sacatar Foundation" (Bahia, 2006), "The MacDowell Colony" (New Hampshire, 2005 e 2006), "Künstlerhäuser Worpswede" (Germania, 2005), "Stiftung Künstlerdorf Schöppingen" (Germania, 2002-2003).
Vive tra Roma e Berlino. Tra gli interpreti e gli ensemble che hanno eseguito le sue composizioni, oltre ai complessi stabili delle istituzioni già citate, si possono ricordare Roberto Abbondanza, Guido Arbonelli, Walter Attanasi, Sonia Bergamasco, Antonio Caggiano, Fabrizio Maria Carminati, Giorgio Casciarri, Andrea Ceccomori, Giobbe Covatta, Elio (del gruppo Elio e le storie tese), Elitza Harbova, Gianluca Martinenghi, Annamaria Morini, Enzo Porta, Amii Stewart, Angelo Romero, Flavio Emilio Scogna, Alvise Vidolin, Sonia Visentin, Milena Vukotic, Manuel Zurria, e inoltre Ensemble Alter Ego, Ensemble Contemporaneo dell'Accademia Santa Cecilia, Ensemble Monesis, Orchestra Filarmonica dell'Umbria, Trio Solotarev, Orchestra Camerata Cassovia, Orchestra DIMI.
Dal 1983 svolge anche un'intensa attività nel campo della musica applicata, ambito nel quale ha composto alcune commedie musicali e musica per il cinema e per il teatro di prosa, collaborando con registi quali Henryk Baranowski, Marco Mattolini, Vittorio Pavoncello, Gigi Proietti, Lina Wertmüller (e componendo a volte in collaborazione con Lilli Greco).
Alcuni suoi lavori sono editi da "Suvini Zerboni" e "Rai Trade" e pubblicati su CD da CNI, Musicaimmagine, Rai Trade, Vdm.


Lina Wertmuller - Biografia

Nasce a Roma da padre lucano (di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza) e madre romana, discendente da una nobile e agiata famiglia svizzera. A diciassette anni si iscrive all'Accademia Teatrale diretta da Pietro Sharoff, in seguito, per alcuni anni, è animatrice e regista degli spettacoli dei burattini di Maria Signorelli. Successivamente collabora con celebri registi teatrali, tra i quali Guido Salvini, Giorgio De Lullo e Garinei e Giovannini. Lavora sia per la radio che per la televisione, in veste sia di autrice che di regista della prima edizione della celebre trasmissione Canzonissima e de Il giornalino di Gian Burrasca, serie televisiva-musical. Assistente alla regia in E Napoli canta del 1953 (che segnò l'esordio sul grande schermo anche di Virna Lisi), fu aiutante e attrice di Federico Fellini nelle pellicole La dolce vita (1960) e 8 e 1/2 di due anni più tardi. Il suo esordio come regista avvenne nel 1963 con I basilischi, amara e grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud (della Puglia, Minervino Murge), che le valse la Vela d'argento al Festival di Locarno.
Nella seconda metà degli anni sessanta nacque la sua collaborazione con l'attore Giancarlo Giannini, che fu presente nei suoi grandi successi Mimì metallurgico ferito nell'onore del 1972, Film d'amore e d'anarchia, ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza del 1973, Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto del 1974, Pasqualino Settebellezze del 1976, La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia e Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova... si sospettano moventi politici, entrambi del 1978. Per Pasqualino Settebellezze, che ebbe grande successo anche negli Stati Uniti, la Wertmuller fu candidata alla vittoria di tre Premi Oscar nella cerimonia del 1977 (tra cui quello per la miglior regia) mentre una quarta nomination arrivò a Giancarlo Giannini per la sua interpretazione del protagonista.
Successivamente la regista romana continuò a realizzare film venati di forte satira sociale e contraddistinti spesso da titoli esageratamente lunghi. Nel 1992 diresse Io speriamo che me la cavo con Paolo Villaggio, mentre nel 1996 tornò alla satira politica con Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica, con Tullio Solenghi e Veronica Pivetti come i nuovi Giannini-Melato. Dopo la ricostruzione storica Ferdinando e Carolina del 1999, la Wertmuller tornò dietro la macchina da presa con la fiction Francesca e Nunziata (2001, con Sophia Loren e Claudia Gerini) e il film Peperoni ripieni e pesci in faccia (2004, sempre con la Loren protagonista), che però, nonostante le proteste della regista, ebbe scarsa distribuzione nelle sale un paio d'anni dopo.
Nel 2010 le viene conferito il David di Donatello alla carriera.