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La vitalità, l'attualità, la modernità della musica napoletana è assolutamente sconvolgente se paragonata, in tutto il mondo, a qualsiasi altro genere e a qualsiasi altra tradizione musicale.
E' un intreccio di tante e tali cose che elencarle è impossibile, ma ognuna diviene palpabile e respirabile anche se non si proviene dal napoletano. Anche se non se ne comprende l'idioma o il significato intrinseco delle parole, si finisce con il percepire inevitabilmente l'alone di poesia intriso di umana sanguignità.
Così, che si tratti di un brano di nuova composizione o di un brano proveniente dalla tradizione del '500, il "filo" è unico e "con-temporaneo". Valido, oggi come ieri, ieri come oggi.
Così che a cadenze sistematiche emergono fenomeni come la Nuova Compagnia di Canto Popolare, come Pino Daniele o come Enzo Gragnaniello.
Il denominatore comune, è palese: le radici nella tradizione.
Non si abiura il passato, la storia, la tradizione popolare, ma si rilancia verso il futuro trovando i punti della comprensibilità più tangibile per persone, uomini e donne, giovani e vecchi, ieri come oggi, presi tutti da medesima quotidianità, non solo interiore.
E ciò che sembra forse non è. e viceversa.
Per questo motivo "BLASFEMIA" è la parola più provocatoria e forte non solo per chi "osa", ma anche per chi. non lo farà mai
E una provocazione è tale solo se fa ritornare a galla quello che sta più nascosto, costi quel che costi. L'importante è che ci sia.
Non saprei spiegare con precisione e con parole semplici e comprensibili cosa c'è in questo progetto discografico (che è teatro, è cinema, è mostra, è danza. è vita), ma Franco Castiglia interpreta "uno sguardo" che da Napoli si erge ed emana "richiami" che se proprio per tutti non sono condivisibili, sono però umanamente percepibili.
Non è escluso il gioco, l'ironia, il romanticismo più bello che emerge dal "lavoro" musicale di Pino Tafuto che ha arrangiato mirabilmente tutto il disco.
Ora potremmo certamente dire che non sempre la "Blasfemia" è da evitare. senza per questo doversi rifare alla criticabile "inquisizione".
Si sente. che c'è un 'anima!
P.P.
Commento del Maestro Roberto De Simone
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