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Dal 1884 al 2003: sono 119 anni di musica e poesia napoletana, seppur a volo d'angelo, ripercorsi in dodici canzoni. La scelta di ognuna di queste canzoni è venuta dal mio cuore istintivamente. Ce ne sono tante altre che avrei voluto interpretare in questo disco, ma dovevo scegliere e ho scelto quelle che io "di getto - a impronta" canterei. per mia mamma.
C'è stata però una scelta ben più a monte, ed è quella della mia vita di cantante e artista che sente "sanguignamente" l'esigenza di voltarsi indietro, alle RADICI della grande musica napoletana (che è la grande Musica Italiana), cercando un modo per tracciare un "filo" a dimostrare come solo non voltando le spalle al nostro ieri, possiamo avere un futuro e dispiegare nuovamente le nostre ALI.
Sono figlio di questo nostro tempo e della terra di Napoli e voglio esserlo con quel tanto di tradizione e di innovazione, di vecchio e nuovo che si può amalgamare. Epperò "Il bel canto" è fenomeno che internazionalmente non muore, a volte lo si percorre un pò personalisticamente, ma quello è, rimane, perché storicamente trasuda l'anima del genere umano nel contesto più poeticamente naturale.
Ognuna di queste dodici canzoni nasconde e rivela fatti, vite, una o più storie. Sono l'espressione di autori, innanzi tutto, assolutamente grandiosi. Non riesco a dimenticare che le loro canzoni sono veramente ciò che i loro occhi, i loro orecchi, hanno veduto, hanno ascoltato ed hanno vissuto fino a "rilasciare" come quadro di un pittore o monumento di scultore comunque un "segno" che è d'Arte.
E' il mio ringraziamento, il mio rispettoso omaggio ai poeti e ai musicisti come: Salvatore Di Giacomo, Giovanni Ermete Gaeta (E.A.Mario), Raffaele Viviani, Egidio Pisano, Giuseppe Cioffi, Enzo Bonagura, Renato Carosone, Salvatore Palomba, Nino D'Angelo; ma anche un omaggio alle voci quali quelle di Sergio Bruni, Mario Abbate, Giulietta Sacco, Antonio Sorrentino, Gilda Mignonette e tanti altri.
Enzo Esposito
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