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The
Elements (Gli Elementi) |
Gli Elementi
Difficile non rimanere affascinati dal rumore del tuono,
dal crepitio del fuoco, dal sibilo del vento che, come diceva
mio nonno, “ha intenzioni musicali”. Il fuoco
che ho in mente è quello descritto in pellicole come
“La Guerre du feu” di Jean-Jacques Annaud. La
terra trema e respira ed è possente come la musica
di Mahler. L'aria pura e rarefatta, è come le atmosfere
tessute da Gabriel Fauré nel Requiem. L'acqua, elemento
più raro dell'universo, è generatrice di vita
ma al contempo causa di morte. Oggi che la crisi ambientale
è più che mai una questione ineludibile, spero
che la mia opera possa contribuire a sensibilizzare circa
l'importanza di preservare il meraviglioso habitat che la
natura ci ha donato. “The Elements” nasce infondo
proprio dal mio amore per la natura e dal rispettoso timore
di forze titaniche che non potendo essere dominate, dovremmo
imparare a rispettare.
Luigi Maiello (nota biografica)
E' nato a Roma nel 1980. Qui ha studiato e si è prima
diplomato presso il Liceo Classico Socrate e poi laureato
con lode in musicologia all'Università di Tor Vergata.
Attualmente si sta perfezionando in composizione e musica
elettronica all'Accademia di Santa Cecilia.
Tra Brahms e Wagner ha sempre preferito il secondo e dunque
ama fare una musica che racconti emozioni, mondi, sentimenti
e passioni che pur raccontate dalla musica, vanno oltre la
musica.
Ama il cinema americano (quello di Penn e di Eastwood: intendiamoci),
la fantascienza (quella di Dick, Bradbury e Ballard), la pittura
(Caravaggio, Poussin, Turner, Hopper, Magritte e Ver Meer).
La musica tutta: dai Pink Floyd a Mahler, dal folklore celtico
a Vaughan Williams, purché aspiri a quegli spazi interiori
che egli dice di riuscire a ritrovare solo nei grandi paesaggi
del Nord.
Ha scritto colonne sonore, musica per teatro, cinema e televisione.
Anche se sarebbe più giusto dire che, come sempre egli
stesso dice: “ha scritto musica ...e poi il teatro,
la televisione, la radio e il cinema hanno deciso di utilizzarla”.
Se potesse frequentare dei personaggi immaginari preferirebbe
avere tra i suoi amici il giovane Holden; forse è per
incontrarne qualcuno che viaggia e legge molto. Adora leggere
Dante, Milton, Eliot e poi Hemingway, Conan Doyle ed Herman
Hesse.
Ha sempre avuto una passione per le radici delle cose: non
a caso ama le piante, i fiori, la natura e quando legge di
musica preferisce leggere testi “radicali” come
i libri di Mithen, Adorno e Rosen.
Crede nella verità dell'arte e vive pensando che nulla
sia più importante. Ma su questo punto dichiara di
non essere originale: “…preceduto – forse
– da almeno due, tremila filosofi nella storia dell'umanità”.
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