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  The Stars (Le stelle)

  

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The Stars

"The Stars"
Poema sinfonico (in quattro quadri)
di Luigi Maiello
Ascolta degli estratti

1) Quadro Primo: Remote beginnings still present (Mp3)
2) Quadro Secondo: Origins (Mp3)
3) Quadro Terzo: Whispertone(Mp3)
4) Quadro Quarto: Genesis (Mp3)

The Stars

"Ricordo chiaramente da bambino di essere rimasto affascinato e profondamente colpito dall'esperienza dell'osservazione della volta celeste. Grandi scrittori di fantascienza come Philip Dick e James Ballard, nonché l'appassionata e continuativa frequentazione di periodici come “Le Scienze” hanno contribuito ad arricchire il mio bagaglio di suggestioni prima e di conoscenze poi circa tale argomento. Anche i grandi film sullo spazio ed i documentari sugli astri, hanno acceso ed accresciuto la mia immaginazione su mondi lontani e diversi dal nostro.

Con gli anni mi sono reso conto che oltre che a fornirmi delle risposte, tutte queste suggestioni mi avevano spinto a pormi degli interrogativi circa la reale possibilità di comprendere da parte nostra una realtà come quella della spazio profondo, che ritengo posa andare oltre le possibilità cognitive forniteci dalla nostra esperienza di vita. Per molti anni mi sono chiesto in preda all'entusiasmo che cosa avrei potuto fare per partecipare del meraviglioso mistero che è l'universo. La vastità dell'argomento mi ha sempre fatto ritenere opportuna nonché doverosa la scelta di una chiave di interpretazione chiara e circoscritta alla mia area di interesse circa tale argomento. Non volevo con questo mio poema, rischiare di parlare di un tutto senza dire nulla.

La magnifica opera di Gustav Holst “The Planets” che amo particolarmente e che ha in alcuni dei suoi passaggi ispirato il mio lavoro, fornisce una visone romantico descrittiva dei pianeti del sistema solare. Essi hanno dei caratteri tipici ed una personalità che sono magistralmente tradotte in musica dal compositore inglese. Personalmente sono sempre rimasto affascinato dall'aspetto problematico, oscuro, inintelligibile, siderale del cosmo. Domande, in particolar modo, hanno animato la mia immaginazione e creatività: potremmo mai davvero capire l'idea di un inizio che si origina dal nulla, di uno spazio che si crea in funzione della materia che si espande, di un tempo che è tale solo come convenzione umana ma che non ha ragion d'essere la dove il tempo non esiste? Riusciremo veramente a padroneggiare l'idea di uno spazio sferico e finito ma in espansione, all'interno del quale si scatenano battaglie violente tra forze opposte.

Forse siamo alle soglie di un'alba della coscienza ... Spero dunque che vi sia un posto per il mio breve canto."

LUIGI MAIELLO


Luigi Maiello (nota biografica)

E' nato a Roma nel 1980. Qui ha studiato e si è prima diplomato presso il Liceo Classico Socrate e poi laureato con lode in musicologia all'Università di Tor Vergata. Attualmente si sta perfezionando in composizione e musica elettronica all'Accademia di Santa Cecilia.
Tra Brahms e Wagner ha sempre preferito il secondo e dunque ama fare una musica che racconti emozioni, mondi, sentimenti e passioni che pur raccontate dalla musica, vanno oltre la musica.
Ama il cinema americano (quello di Penn e di Eastwood: intendiamoci), la fantascienza (quella di Dick, Bradbury e Ballard), la pittura (Caravaggio, Poussin, Turner, Hopper, Magritte e Ver Meer). La musica tutta: dai Pink Floyd a Mahler, dal folklore celtico a Vaughan Williams, purché aspiri a quegli spazi interiori che egli dice di riuscire a ritrovare solo nei grandi paesaggi del Nord.
Ha scritto colonne sonore, musica per teatro, cinema e televisione. Anche se sarebbe più giusto dire che, come sempre egli stesso dice: “ha scritto musica ...e poi il teatro, la televisione, la radio e il cinema hanno deciso di utilizzarla”.
Se potesse frequentare dei personaggi immaginari preferirebbe avere tra i suoi amici il giovane Holden; forse è per incontrarne qualcuno che viaggia e legge molto. Adora leggere Dante, Milton, Eliot e poi Hemingway, Conan Doyle ed Herman Hesse.
Ha sempre avuto una passione per le radici delle cose: non a caso ama le piante, i fiori, la natura e quando legge di musica preferisce leggere testi “radicali” come i libri di Mithen, Adorno e Rosen.
Crede nella verità dell'arte e vive pensando che nulla sia più importante. Ma su questo punto dichiara di non essere originale: “…preceduto – forse – da almeno due, tremila filosofi nella storia dell'umanità”.

 


 


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